lunedì 7 marzo 2011

Quando la SIV voleva costruire un forno "float" in Galizia (Spagna) da 130.000 tonnellate di vetro all'anno

Quando la SIV voleva costruire un forno "float" in Galizia (Spagna) da 130.000 tonnellate di vetro all'anno. L'idea costò all'azienda parecchi miliardi di vecchie lire senza realizzare nulla.
di Nicola D'Adamo

In piena politica di espansione, la SIV Società Italiana Vetro di San Salvo, dopo aver avviato nel 1987 a Sagunto la SIVESA per i vetri auto, decise di realizzare anche uno stabilimento per la produzione di vetro in lastre (float) in Galizia, da 130.000 tonnellate all'anno.
Il presidente Francesco Maria Landeschi in quei mesi creò la società SIV Atlantica ed avviò l’iter per il finanziamento, la progettazione e la costruzione del forno per il vetro float ad El Ferrol, dove i cantieri navali Astano avevano ridotto le attività e messo in cassa integrazione centinaia e centinaia di operai.

1988
A dicembre 1988 pubblicai su Vetrosiv- il periodico aziendale che dirigevo – un dettagliato articolo in cui annunciavo che a gennaio sarebbero iniziati i lavori di costruzione. L’iniziativa veniva illustrata dal dirigente Mario Marti scomparso qualche anno fa. Ecco il testo integrale dell’articolo. Il 28 ottobre scorso il Governo spagnolo ha dato il «via libera» alla realizzazione
del nuovo stabilimento di vetro float in Galizia. Un investimento di oltre 160 miliardi dì lire con la creazione di 379 posti di lavoro.
Ad occuparsi del progetto di costruzione è Mario Marti, vice direttore generale della SIV per lo sviluppo delle iniziative industriali del vetro piano nonché vice presidente di Veneziana Vetro.
«Sarà una linea della stessa potenzialità di Veneziana Vetro con una capacità produttiva di 130 mila tonnellate l'anno buone vendibili — afferma il vice direttore generale Marti — avremo più dipendenti perché è prevista una linea di seconde lavorazioni per accoppiati per edilizia».Lo stabilimento sorgerà su un terreno in concessione della Astano, una grande società cantieristica, che sta ridimensionando la sua attività. «I dipendenti,ora in carica del Fondo de Promotion de Empleo — continua il Sig. Marti — verranno riassorbiti dalla SIV dopo adeguato periodo formativo. Al momento il Fondo ha già avviato i corsi per 42 operai da noi selezionati».
L'intervento formativo consta di una parte teorica da tenersi a El Ferrol e una parte di addestramento pratico che si svolgerà sulle linea «float» di S. Salvo e di Venezia. «Non ci preoccupiamo molto in questo campo — continua Marti — perché è una manodopera abbastanza qualificata che proviene dal settore industriale.Non avremo nessuna difficoltà per trovare buoni manutentori per esempio, anche se faticheremo un po' di più per addestrare i conduttori degli impiantì di vetro».
Lo stabilimento sorgerà sulle rive dell'Atlantico in modo che, con la costruzione di una banchina, si avrà la possibilità di attracco alle navi sia per quanto riguarda lo scarico delle materie prime che per il carico del prodotto finito. Il consiglio di amministrazione di SIV Atlantica è costituito da: José M.Villanueva (Presidente), Mario Marti, Pierluigi Bracco, e Sebastian Ensenat Velasco, consiglieri. Marti è il responsabile della progettazione e della costruzione.
Perché proprio in Galizia?
«Sono molte le ragioni di questo nuovo investimento: la necessità di vetro da trasformare per SIVESA a Sagunto, il fabbisogno del mercato interno spagnolo per il settore edilizia, la possibilità di rifornire Ì paesi nord europei via mare e infine l'esigenza di rioccupare personale esuberante nel settore cantieristico da parte del Governo spagnolo», risponde Marti.
I lavori di costruzione inizieranno fra poche settimane: sono già partiti i primi ordini. «Speriamo di fare come Venezia: partenza dei lavori a gennaio, accensione del forno a novembre» dice sorridente Mario Marti. E questo è anche l'augurio di “VetroSiv”.

1989
A gennaio 1989 i lavori di costruzione non vengono avviati, ma ad aprile un centinaio di lavoratori spagnoli sono a San Salvo ed a Venezia per alcune settimane di addestramento pratico.
Il 25 luglio ‘89 il Presidente del Gruppo SIV Landeschi si dimette e dopo 3 giorni è sostituito da Gianlorenzo Saporiti. Il piano degli investimenti viene rivisto ed inizia una nuova trattativa con gli spagnoli. A dicembre 1989 in prima pagina di VetroSiv così titolavo: Il nuovo float di El Ferrol è stato approvato dall’EFIM” (terzo ente a partecipazione statale a cui apparteneva la SIV).
Le autorità spagnole erano arrivate ad offrire un loro “contributo in conto capitale ad oltre il 60% dell’investimento globale”. Fu siglato l’accordo e si attendeva lo sblocco dei finanziamenti per il piano degli investimenti.

1990
Nel ’90 cambiò anche il vertice dell’EFIM con il sen. Mancini come presidente. Si cominciava già a parlare di liquidazione dell’EFIM per gli eccessivi debiti. A dicembre al tradizionale Premio Gringeri il presidente Saporiti disse che durante l’anno erano “state espletate le diverse formalità che costituivano i presupposti per l’avvio operativo del progetto”, ma che la situazione economica mondiale era mutata e che la SIV aveva dato incarico ad una società di consulenza internazionale per un aggiornamento dello studio di fattibilità.

1991
Sul numero di maggio ’91 di VetroSiv parlando del bilancio scrivevo: “A seguito della decisione di non dar luogo all’investimento a El Ferrol la società ha dovuto provvedere all’assunzione in carico di una significativa parte degli oneri poliennali accumulati nel corso degli esercizi precedenti. Il bilancio al 31. 12.90 chiude conseguentemente con un risultato negativo di 6,8 miliardi di lire dell’esercizio precedentemente”.

1992
Nel 1992 l’EFIM che era azionista della SIV fu messa in liquidazione. A fine

1993
la SIV passò nelle mani di Pilkington eTechint e tramontò per sempre l’idea del forno float italiano in Galizia.

Nicola D'Adamo
Pubblicato a marzo 2011
Blog Noivastesi