sabato 27 febbraio 2010

Lettera del dott. Marrami a fine raduno

Cari Amici, buonasera.
Ho lasciato passare qualche giorno prima di darvi l'ultimo ringraziamento su questa iniziativa.Mi riferisco, ovviamente, al "grazie" formale,quello "di cuore" rimarrà permanente ed immutato.Non Vi ringrazio tanto per me, anche se i segni di stima e di rispetto nei miei confronti sono stati talmente tanti da rimanerne quasi sopraffatto, Vi ringrazio di più per i lavoratori della SIV perché con il lavoro di tutti è stato possibile farli incontrare di nuovo e far rinverdire in loro quel senso di appartenenza che in altri tempi li aveva stregati al punto da farli sentire orgogliosi e pronti a farne dei ricordi bellissimi.Eppure alla SIV essi dovevano lavorare, non facevano festa, e generalmente in turni di lavoro che richiedevano propensione a sacrificare aspetti della vita che per altri erano certezze; non tutto era facile e scontato, eppure tutto è stato archiviato fra i ricordi più belli.La SIV, entrata nelle loro case in ragione della necessità di portare a casa uno stipendio mensile, era diventata la casa comune, il baluardo della famiglia e la difesa della collettività.Nel guardare i partecipanti al Raduno se ne rimaneva affascinati scoprendoli raggianti nei saluti e nel sorriso, e non pochi sono stati gli abbracci.In molti siamo rimasti coinvolti in decine di baci, forse centinaia, talvolta cercati altre volte sorprendentemente ricambiati.Essendo scomparse con il tempo trascorso anche quelle transitorie rivalità che l’ambiente di lavoro spesso alimenta, si vedevano solo i segni della cordialità e della gioia, senza confini e senza distinzioni ed anche le antiche diversità legate alle responsabilità nella vecchia fabbrica, pur conservando intatto quel rispetto verso il capo che per i lavoratori della SIV era componente centrale della loro cultura aziendale, hanno ceduto completamente lasciando accomunare tutti e chiunque.Quanto altro ci sarebbe da dire!Insomma, dobbiamo tutti essere soddisfatti del risultato e trovarvi incoraggiamento per il fatto che pensare in bene e progettare in nuovo è esercizio che prescinde dall’età e non ha impedimenti.Adesione, entusiasmo e voglia di riuscirci non Vi hanno fatto difetto.Quindi, grazie di nuovo a nome mio personale ed a nome di ciascuno dei partecipanti.Una volta, quando fui nominato Vice Direttore Generale, scrissi ad Aldo Pellissoni un biglietto che finiva con la locuzione “ad maiora!, questa volta sento di doverla indirizzare a tutti Voi perché sia foriera di buone cose per Voi stessi e per le Vostre famiglie.
Umberto Marrami

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